Dopo aver conseguito il diploma al liceo artistico di via di Ripetta , Margherita Massimino entra in uno dei laboratori di restauro più importanti di Roma, cominciando la sua lunga esperienza come restauratrice per una committenza di rilevanza nazionale (Soprintendenza ai beni artistici e storici, Edifici di Culto, Fondazioni, Gallerie, etc.).

Durante questo periodo, consegue gli attestati del corso biennale di affresco e in seguito quello di "Fotografia" presso la "Scuola di arti ornamentali" di S. Giacomo in Roma. Vivendo da vicino una relazione con le immagini acquisisce le soluzioni espressive dei grandi maestri, apprende sul campo lavorativo l'arte della decorazione, della doratura, sperimenta l'alchimia dei materiali, dell'incisione e dei supporti, studia le tecniche antiche, fino ad acquisire quel bagaglio necessario per giungere ad un proprio linguaggio artistico.

Introspettiva, amante del ritratto, la muove il desiderio di tornare ad un'idea originaria, ciò che si cela dietro un espressione, una maschera.

Semplificando i tratti, esplora il complesso tema della mente e delle sue mille sfaccettature attraverso la mimica dei volti: sereni, turbati, pensierosi, ghignanti, sorridenti ..

Le teste dai lunghi colli, dagli occhi chiusi, decontestualizzati su fondi metallici o a tinte piatte , pensate come sculture sognanti, archetipiche, esplodono: i pensieri si frammentano migrando nelle loro capigliature in un mondo onirico, in una dimensione parallela di cui sfuggono i confini. Pennellate casuali che danno spazio a mondi immaginari. Nei lavori più recenti si cimenta con i supporti metallici che conferiscono un costante cambiamento sotto il gioco della luce che vi si riflette. Il metallo è parte della tavolozza, diventa chiaroscuro, riflesso, luce, ombra, squilibrio.

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Margherita Massimino

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